L’intervista – Vidiri: “L’approccio al golf è complicato, ma quando sboccia la passione non lo lasci più”

“La mia passione per il golf è nata nel 1998, quando decisi di prendere le mie prime mazze e andai a giocare con Battista Maestroni (attuale maestro del Serenissima) che fu il mio primo insegnante. All’inizio questo sport è deprimente: non vedi risultati immediati e sei tentato di smettere, poi quando la pallina inizia a volare ti fai coinvolgere e non ti fermi più. L’approccio è difficile, poi ogni remora svanisce”.

Parola di Vincenzo Vidiri, presidente del Golf Serenissima dal 2003. “Quando ho iniziato non pensavo che avrei fatto un percorso così lungo, culminato con la presidenza di questa bella realtà cittadina. Al mio arrivo il campo era una semplice area per la pratica, oggi le cose sono cambiate e il numero di soci è cresciuto. Il mio ruolo? È soprattutto quello di consigliere. Forte dei miei 65 anni, delle esperienze di vita vissuta e dei rapporti interpersonali coltivati posso dare un contributo importante alla proprietà. Il mio sogno sarebbe un Serenissima a 9 buche. Diventeremmo, ancora di più, una chicca per il golf in città”.

In conclusione Vidiri lancia un appello a chi non ha ancora approcciato il golf. “È uno sport che consiglierei a chiunque, anche se bisogna essere onesti: se non hai mai preso in mano un ferro non puoi renderti conto delle difficoltà a cui andrai incontro all’inizio. Per giocare a golf servono testa e tecnica, sembra facile ma non lo è. Quando la passione sboccia, poi, diventa incontenibile, ma bisogna essere bravi a fare i conti con l’orologio. Questa disciplina assorbe tempo e va vissuta così, senza stress e frenesia, ma ne vale davvero la pena”.